Noemi che voleva vivere

Era entrata nel tunnel della droga e sembrava ne fosse uscita. Ma il suo cuore, come quello di molti altri, non ha retto.

«Ora lasciatemi in pace. Ora abituatevi alla mia assenza. Io chiuderò gli occhi e dirò solo cinque cose, cinque radici preferite. Una è l’amore senza fine». Questi versi di Pablo Neruda li ha scritti, su facebook, Noemi Ocello, trentadue anni, morta a Palermo dopo avere ingerito una doppia dose di metadone. La sua storia è quella di migliaia di ragazze e ragazzi che vivono il dramma della droga. Un problema che il covid ha messo in ombra, ma che continua a uccidere e a distruggere milioni di vite in tutto il mondo, complice un sistema economico basato soltanto sul profitto e sul denaro. Per fare un esempio, che ne riflette innumerevoli altri, il criminale rapporto fra Stati Uniti e Messico. Soltanto nel 2020 ci sono stati oltre 29 mila omicidi e migliaia di desaparecidos, vittime di questo traffico in aumento. La domanda di droga cresce di continuo da parte degli Usa, da dove arrivano, ogni giorno, arsenali di armi: fucili e munizioni, mitragliatrici, droni esplosivi.

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Mariapia Bonanate

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