La vita davanti a sé

Agf

Sophia Loren, diretta dal figlio Edoardo, è l’interprete del film tratto dal capolavoro di Romain Gary, in cui si parla di inclusività e accoglienza.

Quando si tratta di un figlio, con cui si ha un legame non solo d’amore ma di vera affinità elettiva, non esistono ostacoli legati all’età. Sophia Loren (86 anni compiuti lo scorso 20 settembre) non ha avuto remore a rimettersi in gioco tornando sul set. Scelta che non avrebbe fatto per nessun altro se non per Edoardo Ponti, il suo secondogenito (il fratello più grande, Carlo junior, è un bravo direttore d’orchestra) che ha seguito le orme materne e si è dedicato al cinema mettendosi, però, dall’altro lato della cinepresa. La mamma ne aveva tenuto a battesimo l’esordio recitando nel 2002 in Cuori estranei. Sei anni fa aveva ripetuto l’esperienza per La voce umana, corto ispirato a un testo di Jean Cocteau, con cui era tornata al Festival di Cannes raccogliendo applausi del pubblico ed elogi della critica. Dopo, la diva più amata e famosa del cinema italiano (due Oscar, cinque Golden globe, un Leone d’oro di Venezia e un Orso d’oro di Berlino che tiene tutti nel corridoio della bella casa di Ginevra) aveva deciso di restare lontana dalle scene. Non per snobismo, ma per scelta di vita.

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Maurizio Turrioni

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