Contro la violenza dobbiamo gridare

Anche in questo inizio anno non possiamo dimenticare le tante donne uccise dai loro compagni. Una strage che va fermata.

Il grido delle donne che hanno subìto o subiscono violenze non può più rimanere soltanto un grido. Senza riscontri per la mancanza di risposte, umiliato da discorsi che non mantengono le promesse, da interventi istituzionali che si perdono per strada, da una burocrazia che rallenta in modo drammatico i sostegni. In Italia, in media ogni tre giorni una donna viene uccisa dal partner. Durante il lockdown si sono triplicati i femminicidi. A causa della convivenza forzata, donne che avevano rapporti difficili in famiglia o erano in via di separazione da mariti o compagni violenti sono state ammazzate. Sempre più spesso vengono uccisi anche i figli. Una strage annunciata da molti segnali e da alcune indagini della polizia. Molte di quelle donne potevano essere salvate, se quei segnali e quelle indagini avessero trovato strutture di accoglienza, ascolto, interventi concreti e immediati.

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Mariapia Bonanate

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