A Brescia una “supervalvola” ripara il cuore malato
Per i pazienti che si devono sottoporre a un intervento al cuore di sostituzione valvolare aortica c’è un’importante novità: la Fondazione Poliambulanza, prima in Italia e tra i pochi centri in tutta Europa, dispone di Tavi (Transcatheter aortic valve implantation), una protesi di ultimissima generazione che viene impiantata al posto della valvola malata con metodica mininvasiva e accesso femorale. Grazie a questo nuovo dispositivo si riducono i tempi e il rischio di complicanze per chi si sottopone all’operazione. L’azienda produttrice Boston Scientific ha fornito all’ospedale bresciano le nuove valvole in considerazione della numerosità degli interventi eseguiti e dell’elevato livello tecnologico raggiunto con il nuovo blocco cardiovascolare. Ma quale paziente è idoneo a un intervento con metodo mini-invasivo? A stabilirlo è il valve-team, una squadra composta da cardiologo interventista, cardiochirurgo, cardiologo clinico, ecocardiografista e anestesista, che valuta qual è il trattamento più adatto per ciascun caso. Solitamente si predilige questa tecnica nei pazienti con più di 75-80 anni, che hanno un rischio cardiochirurgico intermedio-alto e che più di tutti possono beneficiare di tempi operatori rapidi, assenza di anestesia generale e rapido recupero post-operatorio.
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Redazione