Lockdown per immagini

Istantanee che fissano l’attimo fugace affinché diventi un frammento di Storia e di memoria. Sono le fotografie scattate dai reporter stranieri, corrispondenti delle principali testate internazionali, in Italia durante la pandemia. Immagini che sono state raccolte nella mostra Lockdown Italia, organizzata nei mesi scorsi a Roma, ai Musei Capitolini, dall’Associazione stampa estera. Un tributo al nostro Paese, che ha affrontato con coraggio e resilienza una crisi senza precedenti, dando l’esempio al resto del mondo. Un viaggio ideale che va dalla chiusura di marzo ai primi segnali della ripartenza a giugno. Che inizia con gli scatti delle terapie intensive, delle bare all’interno delle chiese, dei volti dei medici e degli infermieri impegnati in prima linea. Che prosegue con quelli della sofferenza dei malati e dei loro familiari, delle strade e delle piazze deserte inghiottite dal silenzio. Che si conclude con le immagini dei canti sui balconi e sui terrazzi, della riapertura di alcuni negozi, dei baristi e dei parrucchieri con le maschere protettive sul viso, dei pannelli di plexiglas nelle banche e nei bar, dei termometri agli ingressi negli uffici e nelle aziende. Un percorso dal forte impatto emotivo, che racconta la difficoltà, il dolore, l’angoscia, ma anche la forza e la speranza. L’esperienza dell’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto, e che tuttora stiamo vivendo, ha tracciato un solco nelle nostre vite, ha lasciato una ferita. Che ci ricorda le nostre fragilità e precarietà, ma anche i valori di solidarietà e fratellanza. Nessun uomo è un’isola, racchiuso in se stesso. Nessuno si salva da solo.  

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Paola Arosio  

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