Le donne in bianco contro le dittature

Manifestano da mesi, nella quasi totale indifferenza internazionale, contro uno degli ultimi dittatori europei. Non lasciamole sole. 

Ci sono troppo silenzio e indifferenza nei confronti della protesta al femminile che, dalla Bierolussia alla Turchia, si oppone alle dittature di questi Paesi. Quella solidarietà internazionale fra le donne, che spesso ha ottenuto dei risultati insperabili, non pare accogliere la richiesta di aiuto che arriva da queste due nazioni. Quando Aleksandr Lukashenko, che da ventisei anni governa la Bierolussia con pugno di ferro, ha fatto rapire per strada, da uomini mascherati, Maria Kolesnikova, 38 anni, leader dell’opposizione, la notizia è scomparsa in pochi giorni. Così quella riguardante altre due donne che, con la Kolesnikova, avevano denunciato i brogli dell’ultima rielezione avvenuta il 9 agosto. Si tratta di Svetlana Tikhanovskaya (lo aveva sfidato nelle elezioni presidenziali) e di Olga Kovalkova, che hanno dovuto rifugiarsi all’estero, perché minacciate di morte. La medesima indifferenza si riscontra nei confronti dell’eroica testimonianza di migliaia di donne che dal 12 agosto, a Minsk, scendono ogni giorno pacificamente in piazza e nelle strade con un vestito bianco, le mani legate con nastri, cantando una ninna nanna.

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Mariapia Bonanate

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