Dal Gloria al Padre cambia il messale

Da ottobre è in libreria, in un unico formato, l’edizione aggiornata, obbligatoria da Pasqua del prossimo anno. Ecco le novità e le modifiche.
«Padre nostro che sei nei cieli… non abbandonarci alla tentazione». È sicuramente questa la modifica più rilevante contenuta nella nuova edizione del messale romano che da ottobre è in libreria in un unico formato. Presentato al Papa il 28 agosto scorso dal cardinale presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, il messale «si potrà adoperare», spiega il porporato, «appena pubblicato; diventerà obbligatorio dal 4 aprile 2021», ovvero dalla prossima domenica di Pasqua. Sempre nella preghiera del Padre nostro è stato inserito un «anche» quando si recita: «E rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori». Era stato lo stesso papa Francesco a sollevare il problema della traduzione errata in italiano della preghiera insegnata da Gesù. Per Bergoglio, infatti, «non è una buona traduzione quella che parla di un Dio che induce in tentazione». Francesco ha spiegato che «l’espressione originale greca contenuta nei Vangeli è difficile da rendere in maniera esatta, e tutte le traduzioni moderne sono un po’ zoppicanti. Su un elemento però possiamo convergere in maniera unanime: comunque si interpreti il testo, dobbiamo escludere che sia Dio il protagonista delle tentazioni che incombono sul cammino dell’uomo.
Il seguito sulla rivista
Francesco Antonio Grana