Parotite, alla larga dalle complicanze grazie al vaccino

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Tra i sintomi della malattia si annoverano febbre, mal di testa, dolori muscolari, perdita dell’appetito, tumefazione delle ghiandole salivari che si trovano sotto le orecchie.

La parotite, comunemente nota con il nome di “orecchioni”, per il caratteristico aspetto che conferisce al viso, è una malattia infettiva causata da un virus, che coinvolge principalmente le parotidi, le grandi ghiandole salivari che si trovano sotto le orecchie e dietro la parte superiore della mandibola. La patologia fa capolino soprattutto nei bambini tra i cinque e i nove anni, ma può manifestarsi, sebbene meno frequentemente, anche negli adulti, con forme talvolta più gravi. La trasmissione avviene tramite le goccioline di saliva infette. Il periodo di incubazione varia da due a quattro settimane, mentre la contagiosità si estende da sei giorni prima a nove giorni dopo la comparsa dei sintomi. Tra questi ultimi si annoverano febbre, mal di testa, dolori muscolari, perdita dell’appetito, tumefazione delle parotidi associata a dolore durante la masticazione e la deglutizione. A volte possono essere coinvolte anche le altre ghiandole salivari. In circa un terzo dei bambini l’infezione può decorrere senza sintomi, mentre raramente può provocare danni permanenti, come perdita dell’udito, epilessia, paralisi dei nervi facciali. Ulteriori complicanze, che però si osservano più frequentemente negli adulti, sono l’infezione dei testicoli, possibile causa di sterilità, e, inoltre, meningite, pancreatite, encefalite.

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Barbara Guerrini

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