La sfida di Jacinda

La presidente della Nuova Zelanda lancia la settimana lavorativa di quattro giorni. Per migliorare occupazione e qualità della vita.

Sono convinto che più donne in politica farebbero la politica migliore. Purtroppo, però, in Italia, procediamo a rilento. Sì, l’ultima legislatura ha il record rosa in Parlamento, ma la parità è lontana. Il dossier del Senato Parità vo cercando. 1948-2018. Le donne italiane in settanta anni di elezioni ricostruisce la situazione. In 70 anni di storia repubblicana, la partecipazione delle donne italiane al governo e nelle istituzioni è in ascesa, con un aumento dal 5 per cento del 1948 al 35 del 2018. Di questo passo altri 50-60 anni e avremmo la parità (sempre che basti…). Il confronto con altri Paesi europei ci vede messi meglio di poco rispetto alla media (30 per cento dei seggi). L’Eurostat sottolinea che la Svezia nel 2018 ha il tasso più alto (47 per cento). All’opposto l’Ungheria (con il 13 per cento). Sale anche la quota di donne nel governo: dal 23 per cento nel 2003 al 30 nel 2018. La percentuale più alta in Spagna e Svezia (52 per cento). Meno rosa i governi di Ungheria (7), Malta (12), Cipro, Italia e Polonia (17). Presidenti e primi ministri donne nei paesi dell’Unione europea sono tre nel 2018, assenti del tutto nel 2003. Tanti i motivi, e gli esperti concordano su fattori culturali e impianti normativi che stentano a conciliare vita e lavoro. C’è, però, un esempio che in questi giorni fa clamore: l’eccellente lavoro della premier neozelandese Jacinda Ardern, che sta mettendo insieme ottimi spunti per riconciliare la fiducia dei cittadini verso la politica. Utilissima per ogni strategia di ricostruzione.

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Vittorio Sammarco

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