Quelle madri che sono come Maria

Per la mia generazione il mese di maggio era soprattutto il mese in cui la Madonna usciva dai santuari per entrare nelle case, con la recita serale del rosario, nelle famiglie, nei cortili, nelle aie delle cascine. Un appuntamento atteso con gioia. Creava una serenità che spesso poneva fine ai piccoli screzi che, durante l’anno, avevano reso difficili i rapporti fra le persone. Ho un ricordo struggente di quelle sere in cui noi bambini, i più piccoli in grembo alle madri, i più grandicelli accovacciati ai loro piedi, cullati dalle Ave Maria, spesso ci addormentavamo. Alcune sere, con la mano in quella della nonna, andavamo a recitare il rosario in una chiesetta di campagna, attraversando i prati nel profumo dell’erba primaverile, fra miriadi di lucciole. La Madonnina che ci aspettava, sopra l’altare, era di una semplicità spoglia che la rendeva familiare. Mi ricordava, nel sorriso e nella tenerezza verso suo Figlio, le mamme che incontravo, i loro piccoli appesi al collo mentre li cullavano.

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Mariapia Bonanate

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