Invulnerabilità
Nell’ultima settantina d’anni noi europei ci siamo sentiti invulnerabili, protetti dal nostro potere, dalla nostra ricchezza, cultura, tradizione, diritti, scienza, influenza internazionale, esperienza. Così abbiamo guardato con un po’ di sufficienza i cinesi lottare contro un male che ci sembrava lontano e tale da non poter varcare le nostre protezioni e le nostre frontiere. Che non avrebbe mai potuto colpirci con quella medesima forza e in quelle catastrofiche proporzioni perché noi siamo noi: la grande e civile Europa. È stato il nostro tragico errore. Mentre scrivo (26 marzo) siamo ben lontani dal vedere la fine di questo orrore che ha già portato via tante, tantissime persone e vite certamente uniche e preziose. Possiamo e dobbiamo sperare di uscirne. Ma da questo a dire che è andato o che andrà tutto bene ce ne corre. Anche se non fosse più morta – come tutti ci stiamo augurando in questi giorni – neppure un’altra persona da quando siamo andati in stampa non è andata bene. È andata malissimo. Potrebbe essere andata o andare peggio? Certamente. Ma non è andata bene.
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Agnese Moro