Le nostre Favolacce
C’era una volta… un posto tranquillo. Belle case, a metà strada tra Roma e il mare. Non una periferia reale, piuttosto una simbolica cittadina di provincia, un luogo non identificato che ha più il sapore delle strade americane che di quelle nostrane. Una minuscola comunità in cui s’intrecciano le vite di diverse famiglie. Una storia a incastri, di meccanismi affettivi che finiscono per collidere. Quella che poteva sembrare a prima vista un’oasi di pace, dove tutti potrebbero vivere felici e contenti, si rivelerà, invece, un coacervo di inquietudini nascoste dietro gli usci delle case. L’estate è calda e nelle villette a schiera vivono famiglie in cui il senso di disagio costituisce una cifra esistenziale comune, anche se tutti tentano di mascherarlo. Genitori frustrati dall’idea di vivere lì e non altrove, di avere un lavoro insoddisfacente o peggio di non averlo, di non possedere in ogni caso lo status sociale che agognavano. Sotto traccia, rabbia e disperazione. I loro figli assorbono la negatività cercando di difendersene come possono. Magari, reagendo come soltanto i ragazzini sanno fare. Quando papà Bruno (Elio Germano) va per un colloquio alla scuola frequentata dai figli dodicenni, tutto sembra tranquillo. Ma è la calma che precede la tempesta. La storia diventa una favola nera o, piuttosto, semplicemente vera.
Il seguito sulla rivista
di Maurizio Turrioni