I Miserabili della banlieu
Venticinque anni dopo La haine– L’odio, con cui Mathieu Kassovitz mostrò quanto violenza, razzismo e tensioni sociali fossero al calor bianco nella banlieu parigina, il quarantenne regista Ladj Ly (passaporto francese ma origini maliane) torna in quella stessa ambientazione – le popolose strade di Clichy-Montfermeil che lui ben conosce essendoci cresciuto – adottando un punto di vista opposto. Non più lo sguardo rabbioso di giovani emarginati dal sistema, bensì quello allarmato di un terzetto di poliziotti di ronda: il bianco Chris, il negro Gwada e Stéphane, ultimo arrivato (trasferito a Parigi per stare vicino al figlio) ma in realtà il più esperto. Accompagnandolo nel primo giro per il malfamato quartiere, i compari ci tengono a far vedere che conoscono tutti e sanno come muoversi.
il seguito sulla rivista
di Maurizio Turrioni