I migranti risorsa per l’Italia
L’ultimo episodio prima di andare in stampa è accaduto a Palermo: un ragazzo senegalese di 20 anni, aggredito per strada. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha detto che bisogna prestare la massima attenzione, perché «episodi del genere sono oramai sempre più frequenti». Lo stillicidio è quotidiano: svastiche sulle porte di casa dei deportati, scritte antisemite, Liliana Segre costretta alla scorta. Il 21 marzo si celebra la Giornata internazionale contro le discriminazioni razziali, ma l’Italia si presenta all’appuntamento rossa di vergogna. Invece di migliorare si fa il passo del gambero (meglio di quello dell’oca, certo, ma non è un bel vedere comunque). Gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) dicono che i reati di questa natura sono in aumento. Nel 2016 si contavano 494 violazioni riferibili a discriminazione per razza, etnia, nazionalità e religione. Nel 2017 tali reati sono diventati 828 e nel 2018 sono stati 801. Il dato del 2019 dovrebbe essere simile. Ottocento violazioni non sono tutte aggressioni, ovviamente, ma il dato è preoccupante, senza contare i tanti episodi “minori” che non vengono denunciati.
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di Thomas Bendinelli
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