Tesori d’Abruzzo
Nella Piana del Fucino si conservano le tracce del lago che fu e di una colonia romana. Un tuffo nel passato, in un territorio affascinante tutto da scoprire.
Là dove c’era un lago ora c’è una fertile pianura che si estende a perdita d’occhio nel cuore dell’Abruzzo. Se si guarda un’immagine satellitare si intuisce la forma che aveva lo specchio d’acqua in un’area adesso occupata da centinaia di terreni coltivati, che appaiono come le tessere di un gigantesco puzzle.
Siamo nella Piana del Fucino, che prende il nome proprio dal grande lago carsico, il terzo d’Italia per estensione (si estendeva per ben 150 chilometri quadrati). Da Roma si arriva in autostrada in poco più di un’ora. Il treno ci mette un po’ di più e la fermata nella quale scendere è Avezzano, punto di partenza ideale per esplorare questo territorio affascinante e fuori dal turismo di massa. Fuori dai giri, ma non dal Giro, quello ciclistico d’Italia, che nell’ultima edizione, il 12 maggio, ha fatto partire la nona tappa proprio da Avezzano in direzione Napoli. Un omaggio al territorio e anche a Vito Taccone, il più grande campione del ciclismo abruzzese, nato nel 1940 e scomparso nel 2007, vincitore di otto tappe del Giro d’Italia, di un Giro di Lombardia e di altre competizioni del ciclismo italiano. Una statua in bronzo, di recente restaurata, raffigura il campione che, nelle cronache sportive dell’epoca, fu definito «il camoscio d’Abruzzo».
Avezzano è una città accogliente, quasi totalmente ricostruita dopo il terribile terremoto del 13 gennaio 1915, in cui morirono oltre 30 mila persone. Restò in piedi solo una casa, vicina al centro, come viene ricordato da una targa sulla facciata. Cuore della cittadina è piazza Risorgimento, sulla quale si affaccia la cattedrale dedicata a San Bartolomeo Apostolo, consacrata nel 1942. La sosta sul piazzale può essere “addolcita” con un gelato artigianale della gelateria Duomo, fondata da Francesco Dioletta.
Per conoscere la storia del territorio è fondamentale una visita all’Aia dei musei, un polo espositivo costituito da un Lapidarium, dal Museo del prosciugamento del lago Fucino e da un edificio dedicato a mostre.
Il Lapidarium raccoglie lapidi funerarie provenienti dalle zone e dai centri della Marsica e in particolare da Alba Fucens, Marruvium, Ortona dei Marsi.
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di Roberto Zichittella