L’eterno presente che prepara un cattivo futuro

Nonostante le tante Giornate della memoria e del ricordo, le celebrazioni degli anniversari di nascite e morti, le cerimonie, gli archivi sempre più disponibili alla consultazione, siamo diventati incapaci di fare davvero i conti con il passato.

Di capire che quello che viviamo è frutto di un lento, a volte doloroso, percorso. Siamo come ipnotizzati dal presente, dalle frasi dette a effetto da questo o quel politico. Incapaci di collegare i passaggi, di ricordare le giravolte, di cercare coerenza. Immersi nell’attimo giudichiamo senza le armi di una coscienza critica che ha bisogno di mettere in fila le cose. La smania decisionista, del tutto e subito, ci fa vivere ogni momento come se fosse quello decisivo della nostra esistenza e del mondo intero. Ricordiamoci i propositi dello scorso anno, quando la pandemia cominciava a dilagare. Ci siamo resi conto che il sistema sanitario su base regionale faceva acqua da tutte le parti, abbiamo visto i danni dell’inquinamento e tanti nodi del nostro mal vivere degli anni precedenti erano venuti a galla.

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Annachiara Valle

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