Qualcosa è cambiato

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La tentazione è quella di tornare indietro. Resettare, come si fa quando i computer si bloccano e non ci permettono di lavorare. L’epidemia da nuovo Coronavirus o Covid-19, come l’ha classificata l’Organizzazione mondiale della sanità, trasmette sensazioni contrastanti: il panico, ma anche il desiderio di andare oltre, di superare l’ostacolo. A oggi la paura del contagio non si può dire arrestata. Anzi, gli esperti prevedono che, se va bene, solo tra un po’ di tempo potremo guardarci indietro. Qualche prima considerazione, però, si può accennare. Nell’economia, nei comportamenti quotidiani, nel modo di percepire la realtà: qualcosa è cambiato.

INFORMAZIONE CATTIVA MAESTRA

Fosse accaduto vent’anni fa, sarebbe stato tutto diverso. Ma oggi, ai tempi dei social e delle fake news, il virus produce più detriti e più scorie. La prima colpevole è la cattiva informazione, quella che inganna e quella che allarma. Fin dai primi giorni dell’aumento dei contagiati in Italia, hanno iniziato a circolare nelle chat e sulle bacheche false segnalazioni e presunti casi messi sotto silenzio dalle autorità.

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di Elisabetta Gramolini

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