«La mia musica inno all’ottimismo»
La cantautrice Malika Ayane, quest’anno al Festival di Sanremo con la canzone Ti piaci così, racconta il nuovo album, le emozioni durante la pandemia, l’approccio al lavoro e il rapporto con la figlia…
In un anno il significato della parola «positivo» è stato stravolto dal virus, che ancora oggi condiziona le nostre vite. Ma proviamo per un attimo a tornare all’origine di questa parola e pensiamo a un’artista che la incarna con il suo sorriso, con la sua voce, con il suo modo di presentarsi: Malika Ayane. La cantautrice milanese è senz’altro un ottimo sponsor della positività e lo ha dimostrato anche al Festival di Sanremo, ammaliando con la canzone Ti piaci così, che lei stessa ha definito «un invito a celebrare se stessi per il solo fatto di essere al mondo». Questo singolo fa parte del sesto album dell’artista, intitolato Malifesto, un gioco di parole con il suo nome per dire che il disco è un veicolo per manifestare emozioni. La nuova raccolta, scritta insieme con Dimartino e Colapesce, coppia di artisti rivelazione del festival, che ci faranno ballare anche in estate con la loro Musica leggerissima, non tocca i temi della pandemia, «ma sarebbe sciocco pensare che questo galleggiare nelle incertezze non influisca sul nostro modo di muoverci nella vita», dice Malika. Proprio il periodo che ci ha costretti in casa a riflettere ha aiutato l’artista a guardare dentro se stessa e a esplorare una variegata gamma di sentimenti. I diversi stati d’animo sono stati catturati anche nell’immagine sfocata della copertina dell’album, che si chiude con Insieme a te non ci sto più: un omaggio a Caterina Caselli, che lanciò Malika con il suo primo album nel 2008 e che da allora è rimasta la sua discografica.
Il seguito sulla rivista
Katia Del Savio