Settembre andiamo è tempo di migrare
Tempi diversi da oggi quelli in cui si studiavano e si mandavano a memoria i versi di Gabriele D’Annunzio. La scuola cominciava a ottobre. La lunga estate, che aveva visto le greggi rinfrescarsi in montagna e le famiglie sciamare al mare, aveva lasciato il posto alla tranquilla quotidianità di sempre. Tornati dalle vacanze, quasi in contemporanea con gli altri milioni di italiani, ci si organizzava per ripulire casa, preparare le conserve per l’inverno, acquistare i corredini scolastici, fare gli ultimi compiti… Il ritmo delle famiglie batteva insieme con quello delle altre, con le poche eccezioni di chi poteva concedersi una settimana in più in montagna o sulla spiaggia, anche se sempre con l’occhio vigile al da farsi per affrontare il nuovo anno.
Non è rimasto molto di quel che era se non la voglia di programmare i mesi a venire, di fare i conti con le energie che, forse, non si sono rinfrancate abbastanza.
Settembre ci chiede di ricominciare anche se, in realtà, non ci si è mai fermati. Di rimetterci in moto, anche quando la macchina non ha mai spento il motore.
Il seguito sulla rivista.
di Annachiara Valle