L’Europa, le guerre e la democrazia

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Chissà se i francesi hanno voluto punire la fuga in avanti del presidente Emmanuel Macron rispetto alla guerra in Ucraina e alla più volte annunciata possibilità di invio di soldati d’Oltralpe sui campi di battaglia al confine con la Russia. O se, semplicemente, l’ultradestra di Marine Le Pen è riuscita a solleticare la pancia dei nostri “cugini” più dei discorsi degli altri partiti. Certo è che la scelta di Macron di sciogliere il Parlamento e andare subito a elezioni, resa pubblica a reti unificate immediatamente dopo l’arrivo dei risultati, chiede ai francesi di pensare bene a cosa vogliono, in realtà, dall’Europa. Cosa dal loro Paese. Cosa anche dal contesto sociale in cui vivono. Abbiamo imparato anche in Italia quanto costano i voti di protesta, lo hanno appreso in Gran Bretagna dove rimpiangono di aver scelto la Brexit, ne pagano le conseguenze in Israele dove la destra estrema sta conducendo il Paese sull’orlo dell’abisso. E se è vero che quattro ostaggi sono stati liberati proprio mentre andavamo in stampa, sembra che altri tre siano rimasti uccisi nell’operazione e che centinaia di civili palestinesi abbiano perso la vita durante il blitz. Stiamo indebolendo, dal di dentro, le basi della nostra democrazia.

Il seguito sulla rivista.

di Annachiara Valle

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