Ladri, vade retro
Soprattutto d’estate, i truffatori hanno vita facile. E gli anziani devono stare in guardia. Ricordando che sono le relazioni il vero scudo contro le truffe.
Soprattutto d’estate, quando le città si svuotano e gli anziani restano più tempo da soli, i truffatori hanno vita facile. L’inganno arriva, molto spesso, attraverso il telefono. Le bande criminali studiano bene le loro vittime per scegliere le più vulnerabili.
Un metodo che usano per individuare chi ha già passato parecchie primavere è quello di guardare il nome di battesimo. Ogni periodo, infatti, ha dei nomi ricorrenti. E se oggi abbonda il nome Ginevra, come quello della figlia della presidente del Consiglio, un tempo si moltiplicavano Italia, Antonietta, Pasqualino. Una volta adocchiato il nominativo, basta fare una telefonata: se la comunicazione non si interrompe quando il chiamato riattacca, allora si è in presenza di una vecchia linea telefonica. L’indizio che, in quella casa, abita davvero una persona anziana. La truffa poi procede facendo credere al malcapitato o alla malcapitata che un familiare sia in pericolo e che, per aiutarlo, occorra sborsare del denaro. Se l’anziano prova a chiamare il congiunto, proprio in virtù della linea cosiddetta analogica, che consente di non chiudere la conversazione, il truffatore riuscirà facilmente a spacciarsi per il nipote, il figlio o il cugino.
La prima cosa da fare, suggeriscono i carabinieri (che hanno lanciato una campagna di informazione anche attraverso le parrocchie), è cambiare il tipo di contratto telefonico. Mantenendo il vecchio numero, si potrà avere così una linea dalla quale è impossibile dedurre l’età dell’intestatario. E se qualcuno prova a chiamare, basta riagganciare e comporre il numero giusto per accertarsi che non ci sia nessun pacco postale da ritirare, nessun parente finito in manette, nessun incidente stradale per cui pagare cauzioni.
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di Antonio Dell’Anna