Sulle orme di Lucio Dalla
Se fosse ancora con noi, questo mese il grande cantautore bolognese compirebbe ottant’anni. Per ricordarlo ripercorriamo, passo dopo passo, i suoi luoghi del cuore: da Bologna a Sorrento, da Sanremo alle Isole Tremiti.
«Sono pochi gli anni, forse sono solo giorni e stan finendo tutti in fretta e in fila, non ce n’è uno che ritorni».
Lucio Dalla compie ottant’anni. Facile ricordarlo perché la sua data di nascita, 4 marzo 1943, è anche il titolo di una delle sue canzoni più celebri. Un testo innovativo, non autobiografico, che portava per la prima volta in una rassegna canora di musica leggera il dramma di una ragazza madre e di un figlio della guerra.
Dalla ha ottant’anni, al presente, perché è ancora difficile pensare che non ci sia più, da quando un infarto se lo è portato via a Montreux, in Svizzera, il 1° marzo del 2012. Possono essere tanti i modi per ricordare un artista così amato, autore di canzoni che restano intramontabili. Proviamo a ripercorrere la sua vita attraverso i luoghi in cui ha vissuto e che ha attraversato, a cominciare da Bologna.
Bologna
Artista poliedrico e con una spiccata sensibilità musicale, Dalla comincia a muovere i suoi primi passi come musicista proprio nella sua città d’origine. Si avvicina dapprima allo studio della fisarmonica e del clarinetto, per poi ampliare il suo repertorio fino al sassofono e alla tastiera.
Bologna diventa per il cantautore il luogo in cui coltivare le sue grandi passioni extra-musicali. Qui nasce il suo amore per la pallacanestro, come tifoso e come giocatore, e per il calcio. Grande sostenitore della squadra felsinea, frequenta assiduamente lo stadio Renato Dallara, dedicando nel 2001 una delle sue canzoni a Roberto Baggio. Il legame tra Lucio e la sua città natale si può rintracciare nei testi delle sue canzoni, come Piazza Grande. Il brano si ispira alla storica piazza Cavour, dove oggi, tra le panchine e gli alberi, è possibile ammirare una statua a lui dedicata.
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di Daniele Valentino