Orizzonti di vita e di senso
Durante l’estate dedichiamo un po‘ di tempo a leggere la Bibbia. Il libro dei libri ci aiuterà a trovare una direzione, che ci potrà guidare anche nel corso dell’anno.
Nella quiete estiva ci può essere il tempo per una ricerca sul senso della vita, per quegli interrogativi spesso rimandati nel ritmo incessante dei giorni pieni di occupazioni. Avere con sé una Bibbia, lasciarsi coinvolgere da una lettura profonda, apre orizzonti di vita autentica. La domanda da cui partire si ripropone: è universale e insieme personale, delicata e angosciante, ma necessaria per andare avanti.
Ci sono giorni in cui è più facile collegare i momenti della vita e gli eventi del mondo per creare una storia coerente. A volte si riconosce una direzione, altre si vede, invece, solo un mucchio di fili aggrovigliati. Il senso della vita non è dato una volta per tutte, come una rivelazione definitiva. Gli ostacoli dell’esistenza non sono solo delle fatalità, il nostro destino non è tutto già scritto da qualche parte.
Siamo soprattutto persone libere e questo è ciò che la Bibbia ci aiuta a scoprire. Se c’è un disegno di Dio sull’umanità, per ciascuno il senso si costruisce sempre passo dopo passo. Il testo sacro ci fa incontrare uomini e donne, attraverso la cui storia possiamo leggere e comprendere anche la nostra. A volte si levano voci per protestare contro Dio, che è ritenuto responsabile della miseria. Come Giobbe che si chiede: «Perché dare la luce a un infelice e la vita a chi ha amarezza nel cuore?» (Gb 3,20). Molti testi biblici mostrano che Dio ha bisogno dell’uomo, delle sue esitazioni, della sua imperfezione, della sua risposta. Egli realizza il suo piano attraverso l’azione delle persone che sceglie. Come Mosè, che è chiamato da un roveto ardente ad andare a liberare il suo popolo dalla schiavitù: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo uscire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele» (Es 3,7-8).
Il seguito sulla rivista.
di don Roberto Ponti